Testo della canzone La democrazia di
Giorgio Gaber dall'album
Gaber 96-97
Dopo anni di riflessione sulle molteplici possibilità che ha uno Stato di organizzarsi sono arrivato alla conclusione che la democrazia è il sistema più democratico che ci sia. Dunque, c'è la democrazia, la dittatura… e basta. Solo due. Credevo di più. La dittatura in Italia c'è stata e chi l'ha vista sa cos'è, gli altri si devono accontentare di aver visto solo la democrazia. Io, da quando mi ricordo, sono sempre stato democratico, non per scelta, per nascita. Come uno che quando nasce è cattolico, apostolico, romano. Cattolico pazienza, apostolico non so cosa vuol dire, ma romano io?!... D'altronde, diciamolo, come si fa oggi a non essere democratici? Sul vocabolario c'è scritto che "democrazia" significa "potere al popolo".Sì, ma in che senso potere al popolo? Come si fa? Questo sul vocabolario non c 'è scritto. Però si sa che dal 1945, dopo il famoso ventennio, il popolo italiano ha acquistato finalmente il diritto al voto. È nata così la "Democrazia rappresentativa" che dopo alcune geniali modifiche fa sì che tu deleghi un partito che sceglie una coalizione che sceglie un candidato che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni, e che se lo incontri ti dice giustamente: "Lei non sa chi sono io!". Questo è il potere del popolo. Ma non è solo questo. Ci sono delle forme ancora più partecipative. Il referendum, per esempio, è una pratica di "Democrazia diretta"... non tanto pratica, attraverso la quale tutti possono esprimere il loro parere su tutto. Solo che se mia nonna deve decidere sulla Variante di Valico Barberino-Roncobilaccio, ha effettivamente qualche difficoltà.Anche perché è di Venezia. Per fortuna deve dire solo "Sì" se vuol dire no, e "No" se vuol dire sì. In ogni caso ha il 50% di probabilità di azzeccarla. Ma il referendum ha più che altro un valore folkloristico perché dopo aver discusso a lungo sul significato politico dei risultati… tutto resta come prima e chi se ne frega. Un'altra caratteristica fondamentale della democrazia è che si basa sul gioco delle maggioranze e delle minoranze. Se dalle urne viene fuori il 51 vinci, se viene fuori il 49 perdi. Dipende tutto dai numeri. Come il gioco del Lotto. Con la differenza che al gioco del Lotto, il popolo qualche volta vince, in democrazia... mai! E se viene fuori il 50 e 50? Ecco, questa è una particolarità dellanostra democrazia. Non c'è mai la governabilità. È cominciato tutto nel 1948. Se si fanno bene i conti tra la Destra –DC, liberali, monarchici, missini… – e la Sinistra – comunisti,socialisti, socialdemocratici, ecc. – viene fuori un bel pareggio. Da allora è sempre stato così, per anni! Eh no, adesso no, adesso è tutto diverso. Per forza: sono spariti alcuni partiti, c'è stato un mezzo terremoto, le formazioni politiche hannocambiato nomi e leader. Adesso… adesso non c'è più il 50% a destra e il 50% a sinistra. C'è il 50% al centro-destra e il 50% al centro-sinistra. Oppure un 50 virgola talmente poco… che basta che uno abbia la diarrea che salta il governo. Non c'è niente da fare. Sembra proprio che il popolo italiano non voglia essere governato. E ha ragione. Ha paura che se vincono troppo quellidi là, viene fuori una dittatura di Sinistra. Se vincono troppo quegli altri, viene fuori una dittatura di Destra. La dittatura di Centro invece... quella gli va bene.Auguri.
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Gli avvenimenti di quest'ultima settimana hanno riproposto il dualismo che divide il popolo che si professa di sinistra; esiste una via democratica al cambiamento e come possiamo definire via democratica? Siamo davvero convinti che il singolo voto possa davvero influire sulle scelte di un cambiamento radicale delle politiche di questo Stato? Ha ancora senso parlare di Stato nazionale quando assistiamo al "commissariamento" dei singoli Stati da parte di organismi sovranazionali? I tradizionali "poteri forti" nazionali devono a loro volta soccombere sotto il peso di organizzazioni industriali e finanziarie multinazionali, che talvolta si mascherano come ONG e Organismi Sovranazionali.
Torniamo alla nostra Italietta, dove le espressioni andare a destra o andare a sinistra mi fanno venire in mente solo il Tom Tom. Non si vuole vedere, da parte di chi siede negli scranni del Potere, il disagio di chi ogni giorno è costretto a fare i conti con la fame vera e sopratutto a non vedere un futuro. Assistiamo ad una difesa dello status quo di chi ha accumulato privilegi e a montare la rabbia di chi non solo non ha privilegi, ma non vede nessuna prospettiva di acquisire diritti elementari. In questo clima, la violenza , di chi non ha niente, niente da perdere, niente lavoro, niente futuro, si indirizza contro quello che da sempre è considerato il Nemico: la Polizia. Si assiste allo stesso processo che vede contrapposti ultras di calcio e Polizia. L'importante è identificare il Nemico e su quello scaricare la rabbia, tanto il pretesto lo si trova sempre; può essere la tessera del Tifoso o la manifestazione degli indignati, la retrocessione della propria squadra e la protesta contro la TAV. Nel celerino si vede la faccia cattiva e ottusa del Potere, non l'altro disgraziato che per motivi di sopravvivenza si trova sull'altra parte della barricata.
Al Potere fa comodo avere un capro espiatorio, in modo da poter colpire tutte le idee e le persone indistintamente.
Nessuno ha la ricetta giusta per uscire da questi anni bui; dire "io speriamo che me la cavo", mi sa' tanto di disfattismo e ritorno alla dimensione privata, come fare un gruppo su Facebook e lottare come in un videogame mi fa venire in mente i giochi dei bambini.Non sono un maestro e non do soluzioni, piuttosto le cerco.