Visualizzazione post con etichetta società. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta società. Mostra tutti i post

lunedì 25 agosto 2014

L'elemosina

...ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l’amore
e rotolarsi per terra.... ( Claudio Lolli)



Caro mio unico lettore, ti eri ormai convinto e già avevi cominciato a fare salti di gioia che non avrei più scritto niente su questo blog e zac… ti arriva questo post.

Avevo deciso di prendermi una pausa, non di riflessione, ma semplicemente la mia pigrizia aveva preso il sopravvento, ma un paio di notizie mi hanno profondamente turbato e ho voluto dire la mia, un’altra voce che nella babele di voci  forse si disperderà o forse riuscirà ad arrivare fino a te unico lettore …

Avrei potuto semplicemente aggiungere un commento su uno dei tanti post di Facebook e la finivo là, ma ho voluto fare una riflessione più ampia o almeno questa era l’intenzione quando ho cominciato a scrivere.

Le notizie che hanno sollecitato la mia testa e il mio cuore sono state:

Cartello fuori dal supermarket: non date i soldi agli zingari

Sindaco di Padova. Non fate l’elemosina per strada.

A corollario di queste notizie i commenti su Facebook  di decine di persone che , premettendo di non essere razzisti, di essere  buoni cristiani, di fare del bene , erano d’accordo con queste affermazioni.

 

La mia formazione politica e religiosa, mette innanzi ad ogni cosa l’Uomo, con le sue scelte, la sua coscienza e se si può raccogliere il tutto in una sola parola, la Libertà.

Non potrei mai accettare che un altro uomo mi proibisca di fare quello che la mia coscienza mi dice di fare. Lettore, mi potresti dire  e sicuramente lo farai che la Legge proibisce l’accattonaggio.

Ti rispondo , quale Legge? Legalità non è sinonimo di giustizia. Non andando ad Adamo, ma le leggi razziali erano legali , le leggi liberticide promulgate durante il fascismo erano legali, ma significavano giustizia?. Non nascondiamoci dietro il paravento della Legge.

L’unica Legge che posso accettare è quella dell’Amore per l’altro, che non sarà mai altro, ma è lo specchio di me.

Nello stesso modo, non nego che dietro le persone che chiedono l’elemosina, ci possano essere gruppi criminali che agiscono per  trovare un profitto personale. Ma posso essere libero di scegliere se, a chi  e come fare elemosina ( et. dal greco ho compassione) ?.

 Di chi ho compassione? Di chiunque guardo negli occhi e vedo il buio.

A chi giova mettere i poveri contro?

 Disoccupati, rom. migranti, licenziati, senzatetto, è meglio nasconderli; liberiamo le nostre piazze, teniamo pulito l’ingresso dei supermercati, che la loro vista non disturbi chi deve fare la spesa; perché se facciamo la spesa aumentano i consumi e sale il PIL, se facciamo elemosina, se accogliamo i migranti, se facciamo volontariato, il PIL non sale.

Non vogliamo che la loro presenza ci possa ricordare che un giorno potremmo essere anche noi dalla loro parte al di là della porta.

domenica 22 settembre 2013

Barabba

Allora il governatore domandò: "Chi dei due volete che vi rilasci?". Quelli risposero: "Barabba!".

Chiedo , prima di tutto scusa ai miei quattro lettori, se ho privato loro del " piacere" di condividere con loro i miei pensieri per così tanto tempo.. molte cose sono accadute nel mio privato che mi hanno distolto dal mio blog.. Riprendo stasera, cercando di darmi una risposta, ad una domanda che mi frulla nella testa da un po' di tempo.
 Se in un regime " democratico" le leggi le fa il Popolo ( attraverso i propri rappresentanti, bla,bla,bla...)  è giusto che queste stesse leggi possano essere sovvertite da quello stesso Popolo chiamato a fare ciò senza la mediazione della rappresentanza?.
A questo punto le domande aumentano.
Il Popolo è una somma di individui ( una testa pensante) o è Massa informe?
Ragiona con la Testa, il Cuore o con la Pancia?
Segue le proprie Ragioni o si svende all'Uomo Forte del momento?
E' Leone o Pecora?
La confusione in me aumenta ....

mercoledì 15 febbraio 2012

lo spazio e la libertà


La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione ..
(G. Gaber)


è nato è nato è nato


n’atu centro sociale occupato


n’atu centro sociale occupato


e mò c’ ’o cazzo ce cacciate


(99 POSSE)




L'importanza dello spazio, come luogo o non luogo, dove esercitare i diritti di libertà propri dell'Uomo, quali quelli di espressione, di parola, di manifestazione ha da sempre interessato filosofi, sociologi e politici. Il luogo idealizzato è l'agorà di memoria greca, il primo esempio di spazio pubblico. 
Per spazio pubblico si intende generalmente il luogo simbolico delle libertà civili, questo luogo simbolico è regolato dalle leggi e costituisce il terreno delle libertà democratiche che consentono di regolare i conflitti sociali e politici ed il confronto con i poteri costituiti. Spazio pubblico è quindi una nozione cardine delle scienze umane e sociali. Definito in primo luogo da Kant è argomento di riflessione per molti  che si concentrano sulle profonde trasformazioni avvenute nell'ultimo secolo nel rapporto tra sfera pubblica e privata.
Hannah Arendt, affascinata dall'ideale greco dell'agorà, pensava che lo spazio pubblico fosse stato usurpato dall'irrompere sulla scena politica dei problemi sociali del lavoro e dei bisogni, che ciò comportasse la riduzione degli esseri umani a essere un riflesso degli automatismi della produzione e del consumo sottraendo loro l'opportunità di dibattere e agire politicamente. Individua le tre condizioni dell'esistenza: il lavoro che assicura la sopravvivenza, la produzione che genera il mondo concreto in cui viviamo e lo spazio pubblico in cui gli individui interagiscono mediante la discussione cui segue l'azione come conseguenza prevalente. In questa dimensione lo spazio pubblico ha il significato politico di azione collettiva che può assumere anche l'aspetto della disobbedienza civile, come emerge in alcuni scritti nei quali la Arendt sostiene il dovere politico della partecipazione come fondamentale espressione di libertà.
Per Zygmunt Bauman esiste nella società moderna un crescente divario tra la condizione de jure e la condizione de facto degli individui. Tale divario si è creato ed ampliato a causa dello svuotamento dello spazio pubblico ed in particolare dell'agorà, luogo intermedio, pubblico/privato, dove la politica della vita incontra la Politica con la P maiuscola.
In Arendt e Bauman s'intravvede un filo comune che denota una nostalgia per lo spazio pubblico classico, quello nel quale i cittadini si radunavano per discutere dei fatti riguardanti la città secondo un ideale di vita politica retta dal dialogo e dall'argomentazione.
Daniel Innerarity si domanda se è possibile ridefinire percorsi di democrazia nei quali la sfera pubblica sia intesa come luogo di riflessione sull'interesse collettivo e non già come sommatoria algebrica d'interessi particolari, dove la politica abbia preminenza sull'economia e la comunicazione libera sovrasti la comunicazione commerciale. È possibile ripensare lo spazio pubblico come occasione per generare una nuova cultura politica capace di vedere sul lungo termine, di ridefinire le responsabilità dei singoli e ciò che è comune partendo dalle differenze e dalla complessità delle società attuale? Una difficoltà nel definire lo spazio pubblico contemporaneo sta nell'indebolimento di ciò che può essere identificato come comune. I sistemi sociali contemporanei sono più complessi che in passato, non possono definire ciò che è comune in termini ultimativi e incontrovertibili tanto più in presenza di una grande pluralità di identità sociali e culturali. Le identità,secondo Innerarity, dovranno essere intese come realtà flessibili, non dovranno chiudersi in se stesse ma valorizzare le singole culture nell'incontro, nella traduzione e narrazione a coloro che sono altro da noi.
Anche se non si può prescindere dal fatto che lo spazio pubblico contemporaneo non può essere inteso come omogeneo e fondato sul consenso, secondo un'idea antica di comunità, bensì va visto come qualcosa di plurale e di incompiuto, caratterizzato da differenze interne e antagonismi, rispettoso della complessità delle nostre società, tuttavia l'agire politico è inscindibile dalla formazione di una comunità, di un vincolo umano dotato di senso, ed è questo un aspetto che implica necessariamente il rifiuto di ogni esercizio di dominazione o di neutralizzazione della pluralità. La sua ambizione più legittima consiste nel promuovere un immaginario positivo del vivere insieme che sia capace di rafforzarsi continuamente attraverso la prospettiva di un agire comune.
A tale scopo può contribuire la democrazia deliberativa che mira a definire luoghi dove costruire in comune orizzonti sociali che prendano atto delle differenze d'interessi ma al contempo non siano mera negoziazione degli stessi. Il potere si potrà configurare come cooperativo, sottratto ai meccanismi di controllo statale autoritario e potrà funzionare con i meccanismi propri dei sistemi complessi, dinamici, flessibili, tendenzialmente autoregolanti.
In quest'ottica  nasce l'esigenza di occupazione di spazi inutilizzati e fruizione degli stessi da parte di nuovi soggetti, spesso esclusi dalla vita democratica del Paese.La funzione di un Centro sociale autogestito, secondo una mia personalissima visione, non è quella di pura contrapposizione al Potere ( più o meno rappresentativo e/o espressione degli elettori), perchè in questo modo legittimerebbero questo Potere, ( se mi siedo allo stesso tavolo in qualche modo riconosco una tua autorità o valenza), ma fornire una diversa chiave di lettura della società nella quale ci muoviamo. Non fornire " servizi ", seppure alternativi a quelli in essere, ma nella più ampia accezione del termine libertà provare ad inventare un mondo dove prevalga la fantasia, dove tutti, nella massima libertà, si possano fare beffe del potere.
" quando passa il gran signore,
il saggio villico fa un profondo
inchino e silenziosamente
scorreggia"
Proverbio etiope

martedì 31 gennaio 2012

il talento

Matteo 25,14-30


14 Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. 16 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 17 Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18 Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 21 Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 22 Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. 23 Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 24 Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. 26 Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29 Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 30 E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.


Riflessioni di inzio anno.
Cos'è il talento? chi può giudicarlo?
dopo la tragedia della Costa Concordia quanti capitani di lungo corso si sono affacciati nei vari talk show... vallete, infermieri, operai tutti a parlare di scotta , prue e poppe. Un ministro può giudicare sfigato chi non ha la sua " fortuna" di diventare professore ordinario universitario a 29 anni ?
Il talento è vivere il proprio quotidiano senza fare cose eccezionali, semplicemente facendo al meglio quanto viene chiesto. Da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni.

venerdì 6 gennaio 2012

L' anno che verrà


Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po' 
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. 
Da quando sei partito c'è una grossa novità, 
l'anno vecchio è finito ormai 
ma qualcosa ancora qui non va. (Lucio Dalla)




Quando comincia un nuovo anno, tutti ci domandiamo che anno sarà, sarà migliore di quello trascorso, che cosa ci riserva il futuro. L'Uomo da sempre, per combattere la sua posizione di infinitesimale piccolezza nel complesso del Cosmo, ha creduto di dividere il Tempo in frazioni sempre più piccole , come a poter stabilire una supremazia su un concetto, quello del Tempo, che va oltre la misera ed effimera natura umana. Come sorta di riparazione, l' Uomo si rivolge alle stelle, per determinare il futuro, il Tempo che verrà. 
La paura dell'ignoto e la voglia di andare oltre l'immaginabile, questo convive nell'Uomo, ed ecco le date fatidiche: 1000 e non più di 1000; il 2000, ora il 2012 con la profezia Maya; in tutte le culture e religioni viene il Giorno del Giudizio o l'Apocalisse,  tenendo conto del duplice significato del termine: o in senso figurato come devastazione totale, cataclisma rovinoso,disastrosa sciagura, o nel suo senso etimologico di rivelazione
Che vuol dire anno nuovo o anno trascorso?
Gramsci diceva  "Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.
Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della  vita e dello spirito."
Cosa mi aspetto da questo 2012 ? non perdere il senso della continuità della vita e dello spirito.


lunedì 26 dicembre 2011

Titanic

La prima classe costa mille lire,

la seconda cento, la terza dolore e spavento

e puzza di sudore nel boccaporto

e odore di mare morto.

Signor Capitano, mi stia a sentire

ho belle pronte le mille lire,

in prima classe io voglio viaggiare

su questo splendido mare.

(F. De Gregori)
 

Riflessioni nella notte di Natale del 2011... Un Natale diverso,  più povero, meno sfarzoso, in attesa di una scintilla, di un miracolo...Da millenni ci aggrappiamo al Miracolo, l'avvenimento che ci sollevi dallo stato attuale e ci proietti in un'altra dimensione. Queste riflessioni vanno in un'altra direzione rispetto a quello che immaginavo, quando mi sono messo a scrivere.. avrei voluto parlare di questa nave Italia che affonda, dove viene chiesto a tutti di adoperarsi per evitare il naufragio, ma non ha tutti viene offerta la scialuppa di salvataggio... chi ha il biglietto di viaggio in terza classe per salvarsi è destinato a combattere contro altri disgraziati passeggeri.. dovrà salire sulle loro spalle e affondarli....'fanculo ai neri .. perchè hanno preso questa nave, non hanno visto che sotto al gran pavese c'è solo miseria ..'fanculo a tutti i deboli.. 'fanculo ai poveri .. in prima classe si parla una lingua che non riconosco, non è la lingua di noi cafoni.. parlano di democrazia sospesa.. di " votare per dare il voto al popolo sovrano", ma cazzo significa . quando il voto è stato libero?.. quando hai la pancia vuota e i tuoi figli ti chiedono il pane .. chi scegli? i principii o  lecchi la mano che ti elemosina le briciole.. Ecco allora l'Uomo Forte, L'Uomo della Provvidenza.. Il Miracolo Italiano.
Voglio parlarvi di un'altro Natale. Dove la parola crescita non mi faccia pensare a PIL ,spread, commesse, export...ma come dice  Isaia " Il lupo e l’agnello pascoleranno assieme, il leone mangerà il foraggio come il bue, e il serpente si nutrirà di polvere. Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo, dice il Signore.”
L’handicappato sarà guarito: “Allora si apriranno gli occhi dei ciechi, e saranno sturati gli orecchi dei sordi; allora lo zoppo salterà come un cervo, e la lingua del muto canterà di gioia; perché delle acque sgorgheranno nel deserto, e dei torrenti nei luoghi solitari.”
Possiamo immaginare una crescita dei valori di solidarietà, condivisione , fratellanza.? Può esserci una crescita felice per tutti? Non è più il tempo di dire " io speriamo che me la cavi".
Buon Natale

venerdì 16 dicembre 2011

Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca


devi augurarti che la strada sia lunga,

fertile in avventure e in esperienze.

I Lestrigoni e i Ciclopi

o la furia di Nettuno non temere,

non sara` questo il genere di incontri

se il pensiero resta alto e un sentimento

fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.

In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,

ne' nell'irato Nettuno incapperai

se non li porti dentro

se l'anima non te li mette contro. (Kostantin Kavafis)

Ulisse è tutto quello che è o vorrebbe essere  l'italiano medio:  il furbo, il figlio di puttana, quello che sopravvive a tutto, " si fa' sicch ma non more ", Ulisse non ha vergogna a indossare  abiti femminili per sfuggire alla guerra, e quando partecipa alla guerra dove non arrivano le armi arriva la sua astuzia , " la cazzimma" ( lasciatemelo dire in napoletano). Lascia il suo Paese, la donna fedele che lo aspetta, gira per vent'anni , non si fa mancare niente, per lui le donne si ammazzano, donne per una notte , o per anni, da portare a letto e farci figli, pensando sempre a Penelope, la vedova bianca. Quando torna a casa e per fuggire di nuovo. E'  sete di conoscenza, apertura a tutte le novità o perchè " a casa ci puzza"...?
Pure capace di generosità verso i compagni in difficoltà, e pronto a spronarli esaltandone le doti per raggiungere il suo fine.

 « "O frati," dissi, "che per cento milia
perigli siete giunti a l'occidente,
a questa tanto picciola vigilia
d'i nostri sensi ch'è del rimanente
non vogliate negar l'esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza". »

(vv. 112-120) Dante

Chi è l'Ulisse odierno?..In questi giorni vediamo lo spettacolo di troppi politicanti che si credono novelli Ulisse...Che gli dei ci assistano...

mercoledì 30 novembre 2011

chronos e kairos

Tempo


Comunque vadano le cose lui passa

E se ne frega se qualcuno è in ritardo

Puoi chiamarlo bastardo ma intanto è già andato

E fino adesso niente lo ho mai fermato

E tuttalpiù forse lo hai misurato (Jovanotti)


Non vi è mai capitato di pensare a qualche cosa, e vi succede che sfogliando una rivista leggete proprio di quello, parlate con amici e il discorso cade su quella questione, ascoltate un'omelia che tratta lo stesso argomento al quale stavate pensando? In questi giorni mi è successo proprio questo.
 Cos'è il tempo?A questa domanda l'Uomo ha cercato di rispondere da sempre.
 Gli antichi greci avevano due parole per il tempo, kronos e kairos. Mentre la prima si riferisce al tempo logico e sequenziale la seconda, Kairos (καιρός)   significa " un tempo nel mezzo", un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale "qualcosa" di speciale accade",  "momento giusto o opportuno" o "tempo di Dio. Ciò che è la cosa speciale dipende da chi usa la parola. Chi usa la parola definisce la cosa, l'essere della cosa. Chi definisce la cosa speciale definisce l'essere speciale della cosa. È quindi proprio la parola, la parola stessa, quella che definisce l'essere speciale. Mentre chronos è quantitativo, kairos ha una natura qualitativa.individuale o collettivo.
Seneca e il tempo.Seneca vuole far notare, come la maggior parte degli uomini non sia consapevole di quanto sia prezioso il tempo e come esso debba essere usato in modo da vivere veramente fino in fondo ogni secondo;infatti mentre siamo gelosissimi di tutto il resto il tempo lo regaliamo a destra e a manca senza tenere conto del suo valore…Seneca è infatti convinto innanzitutto del fatto che la vita non sia affatto breve come molti affermano (non solo ignoranti ma anche menti illustri come Aristotele) ma che anzi sia lunga se il tempo viene gestito bene, e il tempo è più che sufficiente per compiere anche i più alti e nobili propositi. Infatti una gran parte del nostro tempo ci sfugge mentre siamo impegnati a fare nulla o a farlo male,quando non ci rendiamo conto che mentre il tempo passa moriamo sempre un pò, perché infatti tutti i giorni che abbiamo già vissuto sono alle nostre spalle e sono già morti. Quale è allora, secondo Seneca, il modo per vivere bene,in modo positivo e costruttivo la vita? Il punto di vista di Seneca è chiaro e di facile realizzazione: è necessario vivere pienamente l'oggi, vivere quindi il presente senza fare grandi progetti per il futuro considerando l'oggi come una vita intera. Non c'è nulla di più sciocco che fare progetti a lunga scadenza e rimandare al domani quel che è possibile fare oggi,sprecando la vita nel progettarla.In questo modo finiamo per fare affidamento su ciò che è nelle mani della sorte,facendoci sfuggire ciò che è nelle nostre.Tutto ciò che deve ancora accadere è dominato dall'incertezza, perciò è necessario affrettarsi a vivere. Bisogna lottare contro la velocità del tempo attingendo a esso come da un torrente .
Nietzsche fa notare che (essendo le "cose del mondo" di numero finito, e il tempo infinito) anche nella vita umana questo concetto è applicabile: ogni evento che possiamo vivere, l'abbiamo già vissuto infinite volte nel passato, e lo vivremo infinite volte nel futuro. La nostra stessa vita è già accaduta, e in questo modo perde di senso ogni visione escatologica della vita. In Così parlò Zarathustra Nietzsche mostra come il comprendere questo punto sia fondamentale nel processo di crescita spirituale che porta all'Oltreuomo. La caratteristica fondamentale dell'Oltreuomo sta proprio nella sua capacità di non pensare più in termini di passato e futuro, di principii da rispettare e scopi da raggiungere, ma vivere "qui e ora" nell'attimo presente.

Vangelo Mt 24, 37-44

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Questi brevi appunti mi pongono di fronte ad altre domande.
Oggi che tempo stiamo vivendo? Il momento speciale è nella quotidianità o nell'eccezionalità? Stiamo vivendo un tempo eccezionale? Quanto dura il kairos?
La crisi che stiamo attraversando ci pone tutti davanti a scelte di cambiamento.Non c'è più tempo e Vi chiedo perdono per il tempo rubato.

giovedì 10 novembre 2011

Passione



CCHIU'LUNTANA ME STAIE,

CCHIU' VICINA TE SENTO...
CHI SA A CHISTO MUMENTO

TU A CHE PIENZE... CHE FFAIE...
TU M'E' MISO 'INT' 'E VVENE
NU VELENO CH'E' DDOCE...

NUN ME PESA STA CROCE
CA TRASCINO PE'TE...

TE VOGLIO... TE PENZO... TE CHIAMMO...
TE VECO... TE SENTO... TE SONNO...
E' N'ANNO -

'NCE PIENZE CA E' N'ANNO -
CA ST'UOCCHIE NUN PONNO
CCHIU' PACE TRUVA'?...

Cos'è la passione? come possiamo definire quel sentimento che ti permette di scalare montagne e di scendere nelle profondità marine, di compiere pazzie e azioni meditate.
Senza la passione non si avrebbe vita, ma per passione si può perdere la vita. La passione è l'additivo che muove tutto il nostro agire, ma anche il non agire. Dura una vita intera, ma è anche questione di un attimo. Nasce, si espande, si ritira, scompare, ricompare, in un loop infinito. Un riff a volte uguale, a volte modificato. uno standard jazz che puoi variare ad libitum o suonare uguale  alla prima esecuzione. Perchè scompare? Perchè nasce? E' più fortunato l'uomo che non hai mai provato questo sentimento, quello che lo ha perso, quello che ancora lo vive? La passione travolge tutto quello che ha intorno, è un sentimento " egoista"; sottrae tempo, emozioni, cose e passioni. Nasce in testa o nel cuore?


Ma che domande mi pongo, in un momento attuale dove la politica e l'economia occupano i nostri pensieri, dove il futuro più lontano è fissato a qualche giorno se non a qualche ora? Proprio in questi momenti, sentendo un vecchio disco napoletano, ho sentito la voglia di parlare di passione. La passione di fare politica, di credere in un altro mondo, la passione di amare una donna.
Con passione.
 














domenica 30 ottobre 2011

la meglio gioventù

Fino a quando si è giovani? A guardarci intorno mi viene spontaneo pormi questa domanda. In politica vedo il rottamatore  Renzi che guida i 40enni che scalpitano o scalciano, non è chiaro, per accomodarsi alla tavola del potere. Salvatores e Tornatore, vincitori di un Oscar 20 anni fa, sono ancora considerati giovani registi. In letteratura abbondano i giovani scrittori salvo accorgersi che hanno superato i gli anta.
A questo punto, mi sembra giusto caro Cipputi , che a 67 anni sei troppo giovane per andare in pensione.

mercoledì 19 ottobre 2011

La sottile linea

Sabato ho marciato in piazza con il mio bel cartello " affamato e indignato" , e insieme a me marciavano tanti, con la giusta indignazione per le tante cose che non vanno in questo Paese. Eravamo le solite facce note, di ex comunisti, ex verdi, ex pacifisti, ex cattolici, ex inteso come provenienza,  che rivivono in queste manifestazioni una gioventù di ideali traditi  e di compromessi per mandare avanti la famiglia.
Accanto sfilavano centinaia di neri. Anche loro con i loro cartelli dove in un italiano incerto esprimevano i loro bisogni e i loro desideri, la fame , si quella vera, fatta di stomaci vuoti, di ricerca di lavoro. I concetti erano simili ai miei, e ai rivoluzionari del sabato mattina che mi accompagnavano in corteo, ma un dubbio, forte come un pugno nello stomaco, è entrato nei miei pensieri. La mia fame è la stessa di un nero analfabeta, basso proletariato, che viene a vivere in una terra ostile, e vende le sue braccia a 3 euro l'ora? A senso parlare di diritto alla democrazia, alla libertà di stampa, di conflitto di interesse quando vivo in un Paese che ha smarrito il senso dell'accoglienza? In un paese che si indigna se viene tolto il crocifisso dalle aule scolastiche o viene distrutta una statua della Madonna, ma che non esita a rispedire in mare i barconi  di poveri disgraziati. Dove le gerarchie ecclesiastiche si muovono per cercare nuovi referenti e non alzano troppo la voce per non disturbare il manovratore di turno.
Voglio continuare a manifestare, ma la prossima volta senza cartello.

domenica 16 ottobre 2011

manifestazioni

Eccomi qui davanti a un foglio bianco e scrivere. Più che scrivere, questo blog sarà il mio diario dove comunicare le mie emozioni, dove cercherò di mettere a nudo i miei sentimenti. Vorrei trasmettere a chi volontariamente o per caso si troverà a leggere le parole che metterò in fila, gli odori, le sensazioni, le emozioni che escono dal mio corpo e si trasferiscono sul foglio. Ho usato il termine " odori",  perchè  sono convinto che le parole e i ricordi evocano odori..Gli odori e le parole non son sono neutri, hanno nel nome la sensazione di bene e di male.
Oggi 16 ottobre 2011,voglio raccontare della manifestazione del 15 ottobre, non quella grande di Roma, ma di una minore, ma non per questo meno importante.
Il sudore è un odore che evoca generalmente disgusto o fastidio, ma ieri quell'odore mi ha dato altre emozioni. Ho sfilato insieme a centinaia di neri, e nei loro volti vedevo il sudore del lavoro di dodici ore nei campi a tre euro l'ora, di giovani donne che sudano sulle loro biciclette per raggiungere velocemente le case di bianche signore che non possono sudare, con decine di studenti, che frequentano una scuola pubblica che darà loro il " sudato" pezzo di carta e nient'altro.
E' il mio primo post, non so bene quanto deve essere lungo, per non annoiare chi legge, ma siccome lo scrivo soprattutto per me, quindi me la canto e me la suono, scrivo finchè ne ho voglia.
La Storia è fatta di grandi avvenimenti, dove all'interno si svolgono storie minori.
Torniamo alla manifestazione e agli odori, dove all'interno della Manifestazione, ho ritrovato gli odori della giovinezza, l'odore di piombo di quegli anni, i grandi ideali, il "fumo", la voglia di cambiare il mondo e ( Paoli che ne sai, che non ci siamo mai incontrati) alla fine impiegarsi in banca.
Un odore può trasmettere tutto questo? Anche di più .L'odore di shampoo appena fatto ti ricorda la prima cotta, se parli di olio e parmigiano, ti viene in mente il campeggio con gli amici, pochi soldi ma tanta allegria. Un allegria che ora è sempre velata.Passi anni con delle persone, rimangono estranei, non riesci a dire nemmeno che cosa hai mangiato il giorno prima; poi incontri uno sconosciuto e gli apri il cuore. Affinità elettive. Non so bene cosa significa, ma suona bene.
Ho preso gusto a scrivere, caro blog tonerò a trovarti.