domenica 7 settembre 2014

La morte

Parlare della morte di un ragazzino di sedici anni, è triste, molto triste. Sono stato indeciso, e ancora adesso, non so ancora se questo post vedrà la luce o rimarrà come bozza in questo blog. In Italia ogni avvenimento diventa pretesto per scatenare un tifo calcistico, con tutto il rispetto per quello vero. Si parteggia per una tesi, per una persona, a prescindere dall'esame dei fatti, ma solo per convenienza al proprio credo politico.
Assistiamo sgomenti alla pubblicazione di notizie vere, false, taroccate distorte,su pseudo giornali, e amplificate dai social network che mostrano come di verità ci siano tante facce e tutti scegliamo quella che più ci piace.
E questo per gli omicidi, armi di distrazione di massa nelle mani dei telegiornali e di Barbara D'Urso, il caso dei Marò, le vicende giudiziarie di Berlusconi , e ora ultimo la morte di un ragazzo a Napoli.
In queste ore ogn'uno dice la sua, ed è uno scarico di veleno e di odio. Odio su Napoli e i napoletani, rei di vivere al di fuori delle regole, di non far parte di quest'Italia, e odio sui carabinieri, forti con i deboli e deboli con i forti.
Ritorno ad un tema a me caro, la legalità . Cos'è la legalità ? E la legalità è sinonimo di giustizia?
La Legge è una convenzione di regole che un gruppo dominante dà in un determinato tempo per mantenere unito il territorio e il proprio Potere. 
La giustizia è un concetto più alto, è il riconoscere all'altro le mie stesse prerogative, i miei stessi desideri , volere il bene dell'altro e riparare il torto, cioè ripristinare le condizioni di giustizia che sono state violate.
I commenti che più mi hanno ferito in questa triste vicenda, sui social network e su alcuni quotidiani, sono stati: " se le cercata","non si va in tre su un motorino, senza casco", " se si frequentano pregiudicati questa è la fine che si fa" e altri commenti dello stesso tenore.
Che nè sanno queste persone cosa vuol dire vivere in un quartiere popolare di periferia?
Oh è tutto perfettamente legale costruire palazzoni senza infrastrutture, senza un servizio di trasporti per il centro città, dove non esistono centri di ritrovo per giovani e anziani, dove chi ci abita vive già dal primo giorno come un deportato. Aprire una sala giochi, è legale , se si pagano le giuste concessioni, certo che è pericolosissimo per la società andare in tre su un motorino, senza casco, mentre il politico o il funzionario che intasca la tangente non è così pericoloso. Tutti quelli che parlano di regole sanno come funzionano le scuole in questi rioni? E quelli che parlano della famiglia del ragazzo, e delle altre famiglie del rione sanno che vuol dire andare avanti giorno dopo giorno senza lavoro, senza prospettive, senza quel senso di giustizia che uno Stato deve garantire a tutti.
È molto più semplice aizzare i poveri tra loro, favorire il clientelismo elettorale, ultimi contro i nuovi ultimi siano migranti o rom.Mostrare il ruolo feroce del Potere, quello fatto di divise ed armi.
Uno Stato che spara, che spezza una speranza, non potrà trovare cittadini, ma sudditi, e i sudditi non portano lontano.
Se la politica dice che frequentare i pregiudicati, va bene se indossano i doppiopetto, e hanno l'auto con l'autista , ma non se vanno in tre su un motorino senza assicurazione (perché non ci sono i soldi per farla), se si agita per far celebrare un processo ai Marò dopo più di due anni dagli avvenimenti in India, ma si dimentica dei tempi lunghissimi dei processi in Italia, che credibilità pensa di avere.
Meglio mandare allo sbaraglio un carabiniere o un poliziotto, non dargli nessun supporto psicologico, farlo esaltare, farlo sentire importante. Con la divisa  e la pistola. Fargli sentire, velata non gridata, l'impunità. E allora avanti con la macelleria sociale del G8, giù i manganelli sugli operai, le tante morti " accidentali".
Una comunità per sentirsi tale deve essere inclusiva delle singole individualità , uno Stato che emargina, che eleva la divisione in classi e caste, che privilegia i pochi sulle masse è destinato alla rovina, non ha un futuro.

lunedì 25 agosto 2014

L'elemosina

...ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l’amore
e rotolarsi per terra.... ( Claudio Lolli)



Caro mio unico lettore, ti eri ormai convinto e già avevi cominciato a fare salti di gioia che non avrei più scritto niente su questo blog e zac… ti arriva questo post.

Avevo deciso di prendermi una pausa, non di riflessione, ma semplicemente la mia pigrizia aveva preso il sopravvento, ma un paio di notizie mi hanno profondamente turbato e ho voluto dire la mia, un’altra voce che nella babele di voci  forse si disperderà o forse riuscirà ad arrivare fino a te unico lettore …

Avrei potuto semplicemente aggiungere un commento su uno dei tanti post di Facebook e la finivo là, ma ho voluto fare una riflessione più ampia o almeno questa era l’intenzione quando ho cominciato a scrivere.

Le notizie che hanno sollecitato la mia testa e il mio cuore sono state:

Cartello fuori dal supermarket: non date i soldi agli zingari

Sindaco di Padova. Non fate l’elemosina per strada.

A corollario di queste notizie i commenti su Facebook  di decine di persone che , premettendo di non essere razzisti, di essere  buoni cristiani, di fare del bene , erano d’accordo con queste affermazioni.

 

La mia formazione politica e religiosa, mette innanzi ad ogni cosa l’Uomo, con le sue scelte, la sua coscienza e se si può raccogliere il tutto in una sola parola, la Libertà.

Non potrei mai accettare che un altro uomo mi proibisca di fare quello che la mia coscienza mi dice di fare. Lettore, mi potresti dire  e sicuramente lo farai che la Legge proibisce l’accattonaggio.

Ti rispondo , quale Legge? Legalità non è sinonimo di giustizia. Non andando ad Adamo, ma le leggi razziali erano legali , le leggi liberticide promulgate durante il fascismo erano legali, ma significavano giustizia?. Non nascondiamoci dietro il paravento della Legge.

L’unica Legge che posso accettare è quella dell’Amore per l’altro, che non sarà mai altro, ma è lo specchio di me.

Nello stesso modo, non nego che dietro le persone che chiedono l’elemosina, ci possano essere gruppi criminali che agiscono per  trovare un profitto personale. Ma posso essere libero di scegliere se, a chi  e come fare elemosina ( et. dal greco ho compassione) ?.

 Di chi ho compassione? Di chiunque guardo negli occhi e vedo il buio.

A chi giova mettere i poveri contro?

 Disoccupati, rom. migranti, licenziati, senzatetto, è meglio nasconderli; liberiamo le nostre piazze, teniamo pulito l’ingresso dei supermercati, che la loro vista non disturbi chi deve fare la spesa; perché se facciamo la spesa aumentano i consumi e sale il PIL, se facciamo elemosina, se accogliamo i migranti, se facciamo volontariato, il PIL non sale.

Non vogliamo che la loro presenza ci possa ricordare che un giorno potremmo essere anche noi dalla loro parte al di là della porta.

mercoledì 9 aprile 2014

Pazzi e Savi

Tra i miei tanti ,amici, reali e non di Facebook, oggi Vi voglio parlare di  tre.
Tutti mediamente inseriti nella società, con un lavoro, scuole superiori, famiglia.
Uno crede alle scie chimiche.
Il secondo agli UFO
Il terzo a Renzi.
Amico lettore di questo blog, ormai da due sei rimasto solo, ti propongo un gioco. Chi è il pazzo e chi è il savio dei miei amici?

domenica 2 febbraio 2014

Bella Ciao


« Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor.

Riprendo a scrivere su questo blog, per te Francesco, ormai mio solo lettore; sono appunti sparsi , mentre solo in auto stancamente rientravo a casa........

Guidavo, e alla radio il conduttore di un notiziario riepilogava, con dovizia di particolari, anche piccanti, quanto accaduto in Parlamento e sulla nuova legge elettorale in discussione.
E tac! la prima parola è saltata fuori e il pensiero gli è corsa dietro.
SCUORNO.
In napoletano è la vergogna, ma non solo; con l'espressione " mettere o' scuorno in faccia" si indica un soggetto che con la sua condotta tradisce gli ideali e la morale del suo appartenere: familiare o sociale.
Che scuorno. La massima vergogna e riprovazione sociale. L'azione che determina questa espressione determina, spesso, l'allontanamento dal gruppo dell'individuo reo della nefandezza, quando non è lo stesso individuo ad allontanarsi.
Il tradimento è motivo di scuorno; e il peggior tradimento è il venir meno della fiducia. La fiducia del tuo partner, la fiducia del tuo amico, la fiducia del tuo gruppo, la fiducia o aderenza agli ideali che hanno fino a quel momento segnato i tuoi atti.
Guidavo e la radio continuava .... e come spesso capita i pensieri e le parole si rincorrevano senza ordine o coerenza, e io pensavo di darci un ordine quando mi sarei fermato... se questo è il risultato potevo continuare a guidare come se fossi stato alla 24 ore di Le Mans...
Si parte per un percorso, si fanno giri tortuosi, non sui raggiunge la meta prefissata, ma inizia un nuovo cammino...
DEMOCRAZIA
Il conduttore del Giornale Radio aveva pronunciato la parola democrazia non meno di dieci volte in trenta secondi.
Cos'è la democrazia? I più mi risponderanno: " è il governo del popolo". Altri mi risponderanno:  " è quando un'idea, un progetto, una persona viene scelta perchè la maggioranza degli intervenuti con il voto scelgono"...
MI chiedo, e ti giro il quesito, se su 100 persone, 51 hanno un'idea e 49 sono contrari o 99 sono d'accordo e 1  contrario, siamo certi che quella della  maggioranza sia la scelta giusta per tutte le 100 persone?
Mi sono tornate in mente le parole di Nicolai Lilin nel libro Storie sulla pelle, a proposito di come venivano prese le decisioni tra gli appartenenti alla mafia siberiana:
"Quando era in ballo un problema vero e proprio, i vecchi dialogavano finchè non si mettevano d'accordo sulla soluzione; le votazioni non esistevano, non era neppure contemplata l'idea di maggioranza e minoranza: ogni voce era rispettata e sacra, e finchè ogni singolo membro non era d'accordo si andava avanti a cercare vie di mezzo. Non si notavano neppure netti pro e contro, tutti si impegnavano a far capire che rispettavano le opinioni degli altri e poi cercavano di spiegare la propria, senza sfiorare la dignità di chi la pensava diversamente. Con questa tecnica infallibile trovavano sempre una soluzione".
Sempre i più mi obietteranno che è facile quando al tavolo delle decisioni sono un pugno di persone, cinque, dieci, venti...
E qui il pensiero è andato su Rappresentante...
In una democrazia rappresentativa chi è il Rappresentante?
Deve essere solo un "nuncius" delle volontà di chi rappresenta? e fino a dove può avere una sua autonomia decisionale?
Può un'individuo rappresentare tutte le idee di un altro, su tutti gli argomenti che la vita sociale ci chiama a decidere (economia, ambiente, difesa. e così di seguito)?
In questo momento, cosa significa andare a votare?
Sto delegando una persona a dire o ad agire, facendo esattamente quello che farei io al suo posto. 
O sto privilegiando  una persona, non scelto da me, in termini economici, sociali e di potere mandandolo nel Circo Barnum dove incontrerà altri nani, buffoni, ballerine e saltimbanchi, dove  dovrà soddisfare le voglie dell'Erode di turno (Erode perchè uccide alla nascita le speranze di cambiamento)....
La radio ora passa Gaber con "Destra e Sinistra".. ripenso al mio post di qualche tempo fa...
Fortunatamente per voi lettori ( si è aggiunto un altro amico a Francesco) il mio viaggio è finito.. sono a casa.