venerdì 9 novembre 2012

Il Pudore e i diritti

Matteo 5,3-12


3 «Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.

4 Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati.

5 Beati i mansueti, perché erediteranno la terra.

6 Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati.

7 Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta.

8 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

9 Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

10 Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.

11 Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. 12 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.



Questo passo del Vangelo di Matteo, mi è risuonato nella testa, durante una assemblea nella quale si discuteva di estendere i benefici di esenzioni e riduzioni nel pagamento della T.A.R.S.U. ( la tassa comunale sui rifiuti). Quello che mi colpiva era vedere nei volti dei pochi ( rispetto alle persone  potenzialmente interessate ai benefici proposti) presenti una maschera di nobile distacco da affari che trattassero il cambiamento delle loro condizioni.
Era come se mostrare in pubblico la propria " miseria" non fosse onorevole. Il pudore nel " non " raccontare di uno stile di vita che il modello ISEE lasciava intuire sovrastava la richiesta di equità fiscale e sociale e nemmeno la condivisione con gli altri astanti dei medesimi problemi riusciva a lasciare il posto a sentimenti che mi sembravano più adatti: rabbia, ribellione, indignazione.
A distanza di qualche giorno mi interrogo su quanto visto e sentito. Cerco delle risposte alle domande che mi pongo.
Perchè le classi " umili " subiscono da secoli? I Diritti sono una forma di violenza che una parte dell' Umanità ne fa ad un'altra? Cosa impedisce l'accettazione della propria condizione e quindi il tentativo di cambiarla? Quale è il limite della rassegnazione? e quando comincia la ribellione?
Il discorso si sposta da un'assemblea di quartiere di una piccola città al Paese, a organismi Sovranazionali, al Mondo intero.
Andando a ritroso nei secoli vedo che accanto a masse di " poveri" è sempre esistita la " Casta", vuoi quella sacerdotale, dei nobili, dei cavalieri, dei politici. Sono quelli che ti impongono lo stile di vita, quelli che ti impediscono di alzare la testa, quelli che ti impongono i diritti, quelli che ti fanno credere che Tu devi essere come sei.
Continuerò a cercare risposte...