La morte in diretta. " Non avremmo voluto mostrare mai queste immagini.." ".. le immagini sono destinate ad un pubblico adulto". Cazzo, non le mostrare o aspetta, brutto str.., che porto i bambini nell'altra stanza, e pazienza se piangono mentre la cotoletta si raffredda. Gheddafi morente finisce nel mio piatto e il suo sangue si mescola al bicchiere di vino.L'asticella si alza ogni giorno di più. I plastici, Avetrana, Melania, Cogne, tutto finisce in un gigantesco tritacarne, dove la carne umana viene sbattuta, stritolata in nome di che cosa. La verità, il giornalismo libero.
Non ne posso più di questa spettacolarizzazione della morte.
Caro Kinglion,
RispondiEliminail sentimento di sdegno e di disgusto che hai provato accomuna tutti quanti noi.
Ma, come tu ben sai visto che ci conosciamo, una volta passato lo sdegno, se mai possa passare, io preferisco cercare strade che mi portino ad approfondire il problema depurandolo dal troppo "emotivo" e dal troppo "razionale" che ci assale in determinati momenti.(come cerco di vare nel mio blog contraddittoriale.blogspot.com)
Per questo voglio offrire a te, ai tuoi lettori e naturalmente a me stesso due possibili tracce da seguire.
La prima mi viene alla mente dalle parole del prof. D'Andrea (sociologo) che in una sua lezione dice: "Noi non troviamo niente di nuovo, noi troviamo quello che cerchiamo, quindi se abbiamo trovato una tecnologia che ci mette a riparo dall'altro è perchè cercavamo un modo per scappare dall'altro".
Inoltre, specificatamente sulla televisione, afferma: "Noi eravamo già prima spettatori e poi è arrivata la televisione...la televisione ci ha reso spettatori (è) una delle peggiori semplificazioni con la quale ci dobbiamo confrontare".
Io sottoscrivo appieno le parole del professore sulle quali dovremmo noi tutti riflettere seriamente anche e soprattutto quando la si incolpa di essere il più potente mezzo di addomesticamento del popolo.
L'altra traccia è lo splendido testo della canzone di Gaber "C'è un'aria" nella quale l'artista scrive: "Lasciate almeno l’ignoranza
che è molto meglio della vostra idea di conoscenza
che quasi fatalmente chi ama troppo l’informazione
oltre a non sapere niente è anche più coglione....Lasciateci il gusto dell’assenza,
lasciatemi da solo con la mia esistenza
che se mi raccontate la mia vita di ogni giorno
finisce che non credo neanche a ciò che ho intorno....Ma la televisione che ti culla dolcemente
presa a piccole dosi direi che è come un tranquillante
la si dovrebbe trattare in tutte le famiglie
con lo stesso rispetto che è giusto avere
per una lavastoviglie."
Da parte mia, grazie a mia moglie che non ama i telegiornali, da quando sono sposato non li vedo più.
Credimi Kinglion non mi manca nulla anzi sono più informato del passato.
Quindi al vecchio consiglio di cambiare canale io aggiungo quello, specialmente per chi ha bambini, di spegnerla proprio.
Si può....credetemi...si può...con immensi sacrifici...ma si può.