mercoledì 19 ottobre 2011

La sottile linea

Sabato ho marciato in piazza con il mio bel cartello " affamato e indignato" , e insieme a me marciavano tanti, con la giusta indignazione per le tante cose che non vanno in questo Paese. Eravamo le solite facce note, di ex comunisti, ex verdi, ex pacifisti, ex cattolici, ex inteso come provenienza,  che rivivono in queste manifestazioni una gioventù di ideali traditi  e di compromessi per mandare avanti la famiglia.
Accanto sfilavano centinaia di neri. Anche loro con i loro cartelli dove in un italiano incerto esprimevano i loro bisogni e i loro desideri, la fame , si quella vera, fatta di stomaci vuoti, di ricerca di lavoro. I concetti erano simili ai miei, e ai rivoluzionari del sabato mattina che mi accompagnavano in corteo, ma un dubbio, forte come un pugno nello stomaco, è entrato nei miei pensieri. La mia fame è la stessa di un nero analfabeta, basso proletariato, che viene a vivere in una terra ostile, e vende le sue braccia a 3 euro l'ora? A senso parlare di diritto alla democrazia, alla libertà di stampa, di conflitto di interesse quando vivo in un Paese che ha smarrito il senso dell'accoglienza? In un paese che si indigna se viene tolto il crocifisso dalle aule scolastiche o viene distrutta una statua della Madonna, ma che non esita a rispedire in mare i barconi  di poveri disgraziati. Dove le gerarchie ecclesiastiche si muovono per cercare nuovi referenti e non alzano troppo la voce per non disturbare il manovratore di turno.
Voglio continuare a manifestare, ma la prossima volta senza cartello.

1 commento:

  1. Carmela D'Onofrio Sono sicura che la sua fame è più forte della nostra, perché noi sappiamo che se non mangiamo in questo momento, bene o mele
    2 ore fa · Mi piace
    Carmela D'Onofrio bene o male, certamente mangeremo qualcosa più tardi. Spero che tanta cose si aggiustino al più presto in questo bellissimo paese e in tutto il mondo
    circa un'ora fa · Mi piace

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